CALTANISSETTA DOPO IL GRANDE BLITZ

Dopo il “grande blitz” che ha raso al suolo l’accampamento spontaneo dove per mesi sono stati costretti a rifugiarsi centinaia di migranti in attesa di accedere alle procedure di asilo e di ricevere accoglienza, la situazione “esterna” al centro governativo di Pian del Lago è cambiata.

Già da circa due mesi l’identificazione dei richiedenti asilo e il loro accesso alle procedura, avviene direttamente al loro arrivo presso i locali della questura. Sembra dunque esser stata definitivamente ripristinata la procedura prevista, dopo che è stata disattesa per diversi mesi, durante i quali in nome dell’emergenza era stata informalmente istituita una lista di attesa di coloro che manifestavano la volontà di fare richiesta di asilo ( i quali dovevano poi aspettare settimane solo per essere foto-segnalati e mesi per fare ingresso in un centro di accoglienza).Questo importante cambiamento è strettamente correlato ai i ritmi con cui sta lavorando la Commissione straordinaria di Caltanissetta ( riattivata ad ottobre), la quale essendo operativa 4 volte a settimana sta riuscendo ad assicurare una media di oltre 60 audizioni mensili, e quindi, una sensibile riduzione dei tempi di attesa e un “turn over” più rapido nel CARA di Pian del Lago e in tutti i centri informali attivati nella provincia. Rimane però il problema di coloro che, avendo già ricevuto il diniego dalla Commissione ed essendo in attesa del ricorso, non sono più titolari di alcun diritto all’accoglienza e vivono in una condizione di totale precarietà. Al momento, a Caltanissetta, queste persone sarebbero circa una decina: alcune di loro si sono sistemate in un piccolo accampamento spontaneo sotto un ponte , altri hanno trovato sistemazione provvisoria presso conoscenti.Il centro governativo non è stato invece interessato da alcun cambiamento e rimangono le pessime condizioni di sovraffollamento abitativo, dei servizi igienici e dei bassissimi standard di servizi alla persona, in particolare dell’ assistenza medica: ci sono persone con visibili problemi fisici che da 5 mesi attendono di accedere a visite e cure specialistiche e ci raccontano di continue difficoltà per ottenere che gli operatori del centro prenotino loro appuntamenti presso gli ambulatori del SSN.
Giovanna VaccaroBorderline Sicilia Onlus