CS dell’Osservatorio contro le Discriminazioni Razziali Noureddine Adnane di Palermo sulla morte di un lavoratore stagionale delle campagne siciliane
Esprimiamo la nostra rabbia e ci uniamo al dolore della famiglia e della comunità senegalese per la morte di OusmaneDiallo,
il ragazzo senegalese morto domenica all’ospedale Civico di Palermo
dove era ricoverato per ustioni gravissime provocate da un fornello da
campo esploso tra le sue mani mentre si trovava nelle campagne siciliane
per lavorare.E’morto
per guadagnare pochi euro al giorno, come altre migliaia di persone che
ogni giorno rischiano la vita per sopravvivere in questo paese
lavorando.
Denunciamo
le ignobili condizioni di vita dei lavoratori africani a Campobello di
Mazara per la raccolta delle olive, accampati in un ghetto invivibile.
Più di 25.000 donne e uomini migranti lavorano nell’agricoltura
siciliana, permettendo a questo settore della nostra economia di
reggersi in piedi anche in tempo di crisi. Le loro condizioni di
sfruttamento sono però inaccettabili e troppo spesso, dietro la frutta e
la verdura che consumiamo, si nascondono storie di violenza e di morte,
di violazione dei diritti fondamentali, di esistenze condotte in
condizioni disumane e degradanti. Anche queste morti ci appartengono,
anche questo è “sangue nostrum”, perché le forme di neoschiavismo cui
assistiamo sono permesse dalla Legge Bossi-Fini,che
produce “clandestinità” e riduce i lavoratori a non-persone senza
diritti, che non possono alzare la testa per il rischio di venire
detenuti edespulsi.
Chiediamo
che si prendano finalmente adeguate misure contro lo sfruttamento dei
migranti e per il rispetto dei diritti umani inviolabili, a cominciare
dall’abrogazione delle leggivigenti in materia di immigrazione, leggi
che mentre dichiarano di combattere l’illegalità, non fanno altro che
produrla incessantemente.
CobasPalermo, Osservatorio Noureddine Adnane, LaiciComboniani, Laboratorio Zeta, CISS, Pietro Milazzo CGIL Sicilia, Salesiani S.Chiara Palermo