La questura di Ragusa espelle 40 Nigeriani, potenziali richiedenti asilo, dal CSPA di Pozzallo

Oggi, 19 febbraio, intorno alle ore 3 del
pomeriggio circa 40 Nigeriani, tra cui due donne, sono stati buttati fuori dal
CSPA di Pozzallo. Il centro è stato svuotato perché tra poco inizieranno i
lavori di ristrutturazione della struttura. Fino a ieri erano presenti circa
120 persone. Un’ottantina di migranti di nazionalità gambiana sono stati
trasferiti in fretta e furia presso degli Sprar gestiti dalla Caritas di Ragusa.
Mentre ai 40 Nigeriani è stato riservato un trattamento differente: la questura
di Ragusa gli ha notificato un provvedimento di respingimento differito e sono
stati costretti ad andare fuori dal centro.
Si sono pertanto riversati in
paese. Alcuni, all’imbrunire, hanno deciso di dirigersi verso Catania, mentre
altri sono rimasti in paese, assistiti da Borderline Sicilia e alcuni Pozzalesi
sensibili alla terribile vicenda. I migranti sono stati poi raggiunti da alcuni
operatori del CSPA, che si sono mostrati indignati davanti alla decisione della
questura di Ragusa, e da un rappresentante del comune il quale ha proposto ai
Nigeriani di rientrare al centro per un’altra notte. I migranti si sono
rifiutati, temendo ritorsioni nei loro confronti, preferendo dormire
all’addiaccio.

La situazione è stata poi tamponata (almeno
per questa notte) dall’intervento di una cittadina di Pozzallo che ha dato a
disposizione dei locali privati dove fare dormire i migranti. Un altro
Pozzalese ha improvvisato una cena per le decine di Nigeriani che sono rimasti
in paese in attesa dell’incontro di domani con degli avvocati che si
occuperanno di presentare opposizione ai respingimenti, loro notificati, e
nella speranza che si possa trovare una soluzione alloggiativa più idonea per
le settimane a venire anche grazie alla disponibilità fornita dalla diocesi di
Pozzallo.

Un referente della Caritas di Ragusa, interessato al ricollocamento dei
Gambiani trasferiti poche ore prima, ci ha confermato che se la Prefettura di Ragusa
avesse chiesto loro la disponibilità di 120 posti anzicchè 80, si sarebbero
resi disponibili per collocare tutti gli ex ospiti del centro.

Dentro il CSPA di Pozzallo restano ancora 8
ospiti, tra cui sembra vi siano due minori non accompagnati.

I Nigeriani protagonisti dell’ennesima
discriminazione istituzionale, giunti a Pozzallo domenica scorsa, sono tutti
potenziali richiedenti asilo e dunque avrebbero il diritto di accesso alle
procedure di riconoscimento della protezione internazionale, stante la situazione
di conflitto interno che vige tanto al sud del loro paese di origine, nel Delta
del Niger, quanto al nord, a causa dei feroci scontri a sfondo religioso che
affliggono la regione.

La Redazione di Borderline Sicilia Onlus