Borderline Sicilia incontra Emergency presso l’Umberto I di Siracusa

Dal 24 luglio 2013 Emergency è stato chiamato a prestare servizio, con il proprio ambulatorio mobile presso l’ex Umberto I di Siracusa, il centro dove da mesi ormai vengono accolti i sempre più numerosi migranti che sbarcano sulle coste del siracusano. Il centro si trova in una zona abbastanza isolata della città e tra gli abitanti della stessa non sono in molti ad essere a conoscenza dell’esistenza della struttura né tanto meno dell’intervento di Emergency. Sarebbero presenti all’interno del centro circa un 250 migranti di diversa nazionalità.
A tal proposito Emergency ha pubblicato nei giorni scorsi un Comunicato Stampa:
http://www.emergency.it/comunicati-stampa/index.html
La convenzione stipulata tra la Prefettura di Siracusa, Emergency e il Comune di Siracusa ha una durata di 2 mesi rinnovabili ulteriormente con nuova convenzione.
L’ambulatorio mobile già presente in Sicilia da almeno 2 anni ha prestato cure mediche gratuite in zone ad alta concentrazione migratoria, dove è difficile, se non impossibile, l’accesso alle strutture sanitarie locali, come nel caso di Vittoria (RG) dove l’ambulatorio ha prestato cure ai migranti che hanno lavorato come braccianti agricoli dal dicembre 2011 al giugno 2012 e come già avvenuto a Cassibile (SR) prima nel luglio-agosto 2011 e poi da maggio a luglio 2012 dove vivono, a tutt’oggi, numerosi braccianti impegnati nella raccolta delle patate. I due ambulatori mobili inoltre sono stati presenti negli anni in diverse zone del Meridione quali Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. Ultimamente ai due ambulatori mobili sono stati affiancati altri due minivan.
Per quanto riguarda l’intervento specifico sull’Umberto I, il team al lavoro sull’ambulatorio mobile è composto al momento da 5 persone: 1 medico, 1 infermiere, 2 mediatori e 1 autista logista, con la possibilità di ampliamento dell’organico secondo necessità. L’orario ambulatoriale fuori dal centro prevede un turno mattiniero dalle 9,30 alle 12,30 e uno pomeridiano dalle 16.00 alle 20.00. E’ inoltre presente un servizio di pediatria, fornito dall’ASP locale nei giorni di Lunedì e Mercoledì.
Il caldo in questa terra così a Sud è davvero notevole e diversi sono i migranti che si avvicinano alla struttura e che attendono pazientemente il loro turno. Notiamo tra loro molti minori. Infatti all’interno del centro sono presenti a detta dello stesso personale di Emergency, circa 35 minori non accompagnati. Le stime ufficiali che ci vengono fornite a voce dall’ente gestore invece parlano di 18 ragazzi.
La questione dei minori non accompagnati, è infatti una delle questioni ancora problematiche per quanto riguarda l’assistenza sanitaria e l’assistenza legale. Infatti il team di Emergency può fornire a questi ultimi solo cure di urgenza o cure che chiamino in causa lo stato della sanità pubblica come nel caso di malattie infettive o di epidemie. Per il resto, non è possibile sottoporre i minori non accompagnati a qualsivoglia trattamento se non è presente un tutore legale. A tal proposito sono state attivate delle procedure negli ultimi giorni, da parte del Tribunale dei Minori di Siracusa, che permetterebbero a privati cittadini e in particolar modo a rappresentanti legali la possibilità di prendere i minori in custodia, il tutto per favorire la risoluzione di tali problematiche.

Ancora, l’attività di Emergency è quella non solo di fungere da medico di base, tramite l’uso di un ricettario medico fornito dal ASP di Siracusa ma anche di facilitare l’accesso alle cure sanitarie presso le stesse strutture sanitarie locali e dunque mettere in atto l’accompagnamento sociosanitario allo scopo di ottenere i codici STP ( Straniero temporaneamente presente ) e quello ENI ( Europeo non iscritto ).
Le problematiche specifiche riscontrate sui migranti residenti all’interno dell’ex Umberto I riguarderebbero non solamente problematiche di carattere psicologico legate tanto al viaggio affrontato quanto alla permanenza stessa nel centro. Infatti molti migranti sarebbero disorientati in virtù della mancanza di informazione sulla propria condizione di migranti. Ovvero sono molti a essere intimoriti dal fatto di non avere notizie certe sul proprio avvenire. A tal proposito, il personale di Emergency ci spiega che nei giorni scorsi alcune donne, residenti all’interno del centro da ben 4 settimane, avrebbero messo in atto uno sciopero della fame con il rischio di deteriorare ulteriormente le proprie condizioni di salute, già difficoltose per via della permanenza nel centro e dalla condizione vulnerabile propria dell’essere migranti.

Ancora, sono diverse le problematiche sanitarie incontrate dagli operatori di Emergency presso le strutture dell’ Umberto I di Siracusa. Primo fra tutti, per incidenza sul totale dei migranti assistiti, si verificherebbero problemi relativi a gastroenteriti di diversa origine, nello specifico legate a un’alimentazione poco equilibrata e per niente varia nel luogo di permanenza. Alcuni migranti invece arriverebbero già con patologie pre -esistenti al momento del viaggio. E’ il caso di un’ospite 65enne cardiopatica e diabetica. Altri i casi di diabete presenti tra gli ospiti già da prima del viaggio, ma ciò che appare preoccupante e di assoluta rilevanza è che tali pazienti hanno necessariamente bisogno di una corretta alimentazione che invece non viene garantita nella permanenza al centro.

Cosa ancora più evidente è la mancanza di condizione igieniche appropriate. Ovvero la struttura di accoglienza è fatiscente, i materassi su cui dormono i migranti sarebbero sporchi e oltremodo non verrebbero fornite lenzuola. Ci sembra dunque che la struttura risulti inadeguata. E infatti sono 2 i casi di scabbia accertati e al momento della nostra visita altri casi erano in attesa di valutazione. Ciò che sembra evidente è che, per quanto in tali casi venga fornito un trattamento medico adeguato al tipo di patologia, e per quanto la diagnosi possa essere esatta e la cura appropriata, solo il miglioramento delle condizioni igieniche può garantire una guarigione effettiva.
In ultimo, chiediamo allo staff di indicarci quali disagi riscontrano a livello personale nella loro giornata lavorativa. La risposta provoca diversi sospiri e all’unanimità ci viene detto che è appare loro assurdo dover affermare, in tali condizioni abitative, che questa è davvero l’Italia dell’accoglienza nonostante molti dei migranti e in particolar modo alcuni minori abbiano raccontato di essere passati dalle carceri libiche dove, ai loro occhi, al confronto l’Italia sembra un Paradiso.

Redazione Borderline Sicilia Onlus