Siracusa: Sala Randone. L’ennesimo centro emergenziale

La sensazione è che si
stia tirando troppo la corda. L’utilizzo come prassi strumentale di un
approccio emergenziale della prima accoglienza, agendo in deroga a quanto
stabilito dalle norme di legge – i cui effetti sono tristemente noti – sta
producendo situazioni critiche effettivamente emergenziali. La proliferazione
di centri estemporanei, attivati senza alcuno status giuridico, non solo
produce un’accoglienza che è ben al di sotto degli standard previsti dalla
legge ma troppo spesso si traduce in detenzione arbitraria degli “ospiti”. Il
sistema di accoglienza creato ad hoc per il 2013 a Siracusa si basa
essenzialmente sull’ex istituto educativo Umberto I, situato alla periferia
della città, e sul centro per donne e minori sito a Priolo Gargallo.

La situazione è al collasso.
Il centro Umberto I venerdì scorso contava ufficialmente 444 ospiti (per la
quasi totalità cittadini africani in attesa di formalizzare l’istanza di
protezione internazionale). Ad essi vanno aggiunti una quarantina di Siriani
trasferiti presso il centro nella mattinata di ieri che fanno parte dei 254 migranti
soccorsi e condotti nel Porto Grande di Siracusa nella notte fra sabato e
domenica scorsi. Il resto del gruppo (esclusi i minori non accompagnati che
sono stati trasferiti presso una comunità in provincia di Enna) è attualmente
accolto, o meglio detenuto, all’interno del nuovo centro di transito allestito
presso la Sala Randone di Siracusa. Tale edificio recentemente era stato già
utilizzato ma esclusivamente per effettuare le procedure di identificazione
immediatamente successive agli arrivi via mare. I migranti attualmente presenti
all’interno di tale centro sono a tutti gli effetti detenuti in attesa di un
trasferimento presso altri centri. Ce lo ha confermato direttamente la
responsabile del Centro gestito dal Comune di Siracusa, in collaborazione con
la Protezione civile e con l’ausilio delle associazioni di volontariato
cittadine. La responsabile ha tenuto a precisare la cura con la quale si è
allestito rapidamente il centro, dotato di brandine per tutti e di due bagni interni, oltre ai wc chimici aggiunti nel piazzale antistante l’edificio.
Aldilà dell’umanità e della professionalità con la quale gli enti gestori
operano, va denunciata tale condizione poiché, seppur accogliente, si tratta pur sempre di detenzione. Ciò è ancor più rilevante se si considera che nella mattinata di
oggi, martedì 22 ottobre, sono giunti al porto di Siracusa 250 migranti
soccorsi in nottata nel Canale di Sicilia. Al momento non si è ancora appreso
dove verranno accolti ma il timore che si opti per Sala Randone è forte e
fondato.

La Redazione di Borderline
Sicilia Onlus