Appello per Jalila

Aiutiamo Jalila a riportare le salme dei figli a casa.

Alla fine di novembre 2019, Hedi e Mehdi Khenissi, due fratelli di 24 e 22 anni, hanno lasciato la Tunisia a bordo di un piccolo peschereccio diretto in Europa. Hedi aveva in programma di raggiungere la sua fidanzata a Roubaix per iniziare una nuova vita lì.

Tra il 31 dicembre e il 15 gennaio 2020 sono stati  ritrovati dei corpi su varie spiagge siciliane. Solo due mesi dopo Jalila, la madre di Hedi e Mehdi, ha scoperto attraverso la stampa che si trattava dei suoi due figli.

I giornali siciliani non hanno esitato a criminalizzare i due fratelli, sostenendo che fossero trafficanti di droga.

I loro corpi sono stati seppelliti in modo anonimo in Sicilia. Per più di un anno, Jalila ha lottato instancabilmente per far rimpatriare le salme dei suoi figli in Tunisia e per garantire loro un funerale dignitoso. Dopo un primo rifiuto del visto per l’Italia, l’impossibilità di accesso al l’autopsia e mesi di rinvii, Jalila è riuscita finalmente a raggiungere la Sicilia.

Sebbene la legge consideri lo Stato tunisino responsabile del rimpatrio delle salme dei suoi cittadini a sue spese, le autorità chiedono la somma ingente di 6.000 euro a persona, quindi 12.000 euro in totale.

A forza di promuovere un mortale “regime di frontiera” e l’espansione di un vero e proprio “business migratorio”, queste sparizioni sono le conseguenze dirette delle politiche migratorie dell’Unione Europea e dei suoi partner.

A prescindere dall’importo, tutti i contributi di chi può donare sono benvenuti per aiutare la famiglia Khenissi a rimpatriare i corpi di Hedi e Mehdi, in modo che possano finalmente riposare in pace.

 

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