Nuovo sbarco a Pozzallo: in 66 sono giunti dalla Libia

dal Corriere di Ragusa, di Calogero Castaldo
Stessa modalità, stessa tratta, stesso mezzo di trasporto, stesso porto
di partenza, persino i migranti soccorsi e trasportati in un presidio
medico maltese. Lo sbarco di ieri mattina che ha visto impegnate le
Capitanerie di porto di Pozzallo e Gela ha molte analogie con lo sbarco
di qualche giorno addietro, nella notte fra mercoledì e giovedì, quando
in provincia di Ragusa sono giunti 40 immigrati. Ieri mattina, alle 7 in
punto, sono stati in 60, di cui tre donne, a giungere presso il porto
di Pozzallo. Uno sbarco “fotocopia” su cui i funzionari della Questura
di Ragusa stanno indagando e sui cui legami pare non vi siano dubbi.

Dal “solito” porto della Libia sono partiti in 66. Tre i giorni di
viaggio per approdare in acque maltesi. I militari della Guardia
Costiera dell´isola dei Cavalieri sono giunti in prossimità del gommone
per verificare se i 66 africani fossero in condizioni di salute ottimali
e per cercare una medazione al fine di traghettarli al più vicino
porto. Sei persone sono state trasferite al “Mater Dei” di La Valletta
per accertamenti. Gli altri hanno insistito con forza affinchè il loro
viaggio continuasse in direzione della Sicilia. Esattamente come era
successo qualche giorno fa, quando i militari della Guardia Costiera
maltese non opposero alcuna resistenza alle richieste di proseguimento
dei 40 migranti. Le sei persone ricoverate al “Mater Dei” sono state
letteralmente “bruciate” dal sole nei tre giorni di traversata dalla
Libia a Malta. Saranno dimesse fra qualche giorno.
I 60 “superstiti” decidevano di proseguire. L´ultima cosa da fare per la
Guardia Costiera maltese era quella di avvisare i loro “colleghi”
italiani dell´arrivo di un gommone fatiscente in Sicilia. La centrale
operativa della Guardia costiera italiana ha ricevuto dalla Guardia
costiera maltese l´informazione di aver ombreggiato, intorno alle 5 del
mattino, un gommone verde di circa 10 metri di lunghezza con circa 60
persone a bordo, sedicenti somali, fino al confine delle proprie acque
con quelle italiane. L´incontro fra le tre motovedette (una quella
maltese e le due italiane) è avvenuto intorno alle 6. Alle ore 7, gli
immigrati erano giunti al porto di Pozzallo. Tutti in ottime condizioni,
qualcuno ha patito in particolar modo il caldo e l´afa di questi
giorni. I 60 migranti, comunque, hanno affrontato il viaggio con molte
bottiglie d´acqua al seguito, ben coscienti che Caronte e Minosse non
avrebbero lasciato respirare gli occupanti del gommone.
Il medico di porto, Vincenzo Morello, ha tranquillizzato tutti dicendo
che gli immigrati potevano scendere sulla terraferma in quanto nessuno
soffriva di particolari patologie. Pare che il prezzo della traversata
per i 60 immigrati si aggiri intorno ai 1500 euro, ma c´è chi parla
anche di 5 mila euro. Di sicuro, c´è che l´estate 2012 è iniziata sotto
il continuo incessante trasbordo di persone da un continente all´altro.
Con l´isola di Malta quale terzo interlocutore, suo malgrado..
Una volta giunti in Sicilia, i migranti sono stati trasferiti in una
struttura di Porto Palo, in provincia di Siracusa, dove sono stati
rifocillati ed interrogati su eventuali scafisti che si possono celare
nel folto gruppo. I funzionari della Questura di Ragusa indagano in
particolar modo sulle tantissime analogie che i due sbarchi, l´uno
distante dall´altro solo pochi giorni, hanno portato alla luce.
I migranti, portati in un primo momento a Pozzallo, sono stati
trasferiti a Porto Palo, su disposizione del ministero degli Interni che
ha ritenuto il Centro di accoglienza del paese in provincia di Ragusa
non adeguato. Nella palestra comunale, sono rimasti in quindici, dopo
che venticinque immigrati sono stati trasferiti nel Cie di
Caltanissetta.
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