Report da Cassibile


Dall’inizio di maggio è operativo a Cassibile un ambulatorio mobile di Emergency, grazie ad un polibus che staziona in piazza dei Caduti del Conte Rosso da lunedì al venerdì dalle 16,30 alle 21,30 viene offerta assistenza sanitaria di base a chi ne ha bisogno. Un positivo e purtroppo raro segnale di umanità in un clima generale d’ipocrisia ed ostilità. Il campo della CRI, nello svincolo di Cassibile dell’autostrada Catania-Gela, sta lentamente riempiendosi (circa 120 migranti su una disponibilità di 150 posti), ma la vergognosa condizione di richiedere oltre al permesso di soggiorno anche un contratto di lavoro non è stata ancora abolita.
Visto che il campo si dovrà pur riempire, si attendono alcuni giorni, ma se il migrante non riesce a trovare chi lo mette in regola perde il diritto al posto letto ed alla “lauta” cena delle 19 (quasi tutti si lamentano per la scarsa quantità e qualità del cibo e si arrangiano cucinando collettivamente altrove); da sottolineare che la CRI riceve un contributo di oltre 15 euro al giorno per posto letto. E’ una vergogna che persone venute in Italia per guadagnarsi onestamente da vivere vendendo le loro braccia, a giornata, a sfruttatori senza scrupoli vengano criminalizzati da brillanti tutori dell’ordine e dall’ipocrita latitanza delle istituzioni preposte a far rispettare le norme contrattuali e le tutele sindacali, come ogni anno ci si ostina a perseguitare le vittime non i carnefici.

Per tutto ciò facciamo appello all’associazionismo antirazzista per mobilitarsi a sostegno dei diritti dei migranti ed ai media per accendere i riflettori sulle loro disumane condizioni di lavoro e di vita.

Aderiamo alla campagna “Ingaggiami contro il lavoro nero”, promossa l’anno scorso dalle brigate di solidarietà attive a Nardò ( dove nell’agosto scorso i migranti hanno lottato autorganizzandosi per i propri diritti contro il caporalato) e sosteniamo la promozione nelle prossime settimane di un presidio di tutela dei diritti dei migranti a Cassibile. Rilanciamo l’appello ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), ai GAP ed alle esperienze di consumo critico a sostenere la campagna di acquisto delle patate socialmente eque, prodotte dalle ditte che rispettano le norme contrattuali ed invitiamo ad organizzare cene sociali, assemblee e la presentazione a metà maggio del libro “Sulla pelle viva” (edizioni Deriveapprodi) scritto collettivamente dai protagonisti della lotta a Nardò.

Rete Antirazzista Catanese, Alfonso di Stefano