E’ finita la festa!


CARA di Salinagrande (TP), si dorme fuori

E’ finito il Ramadan per i fratelli e le sorelle musulmani e con la fine
del ramadan le dinamiche razziste in Europa continuano senza sosta………a
cominciare come denunciato anche nel blog dal rifiuto di Malta di accogliere i
migranti provenienti dalla Libia.

Ma noi in Sicilia non siamo da meno tra centri strapieni e strutture
“ponte” infernali che continuiamo a creare ed utilizzare per rinchiudere i
migranti che approdano nelle nostre coste, con l’aggravante che le strutture
cosiddette di passaggio non hanno nessuna giurisdizione chiara, il che rende la
situazione ancora più drammatica e sempre poco chiara.

Attualmente i CARA di Trapani e Caltanissetta sono strapieni oltre i numeri
massimi di capienza; per esempio a Salinagrande gli operatori stessi confermano
la fatica e le sofferenze che subiscono gli ospiti nonostante lo sforzo fatto,
ma i numeri non consentono una degna accoglienza. I letti sono sistemati anche
fuori dalle stanze e quindi c’è chi dorme illuminato dalle stelle oppure altri
letti sono stati sistemati nella palestra che si è trasformata in una grande
camerata (la prefettura di Trapani ovviamente è al corrente della situazione
attuale, ma continua a “riempire” il centro inviando nuovi migranti di varia
nazionalità – non mancano – egiziani siriani nigeriani sub sahariani e
magrebini)

Le temperature di questi giorni rendono ancor più deficitaria la permanenza
al cara, perché in alcune stanze manca l’acqua……..immaginiamo le problematicità
per chi è sofferente e chi dovrebbe essere ospitato in strutture sanitarie e
invece si ritrova in stanze affollatissime o in camerate con temperature
altissime e senza acqua!!!

Vi assicuriamo che la temperature nelle stanze – camerate è veramente alta,
non si riesce a respirare…..questa non è un’accoglienza civile!


CARA di Salinagrande (TP), letti fuori

Inoltre proprio per chi sta male e per chi avrebbe bisogno di cure (spesso
cardiopatici, diabetici, e patologie psichiatriche) la burocrazia e le leggi
vigenti non permettono una sistemazione o un’accoglienza degna di questo nome!

Ancor
più grave è la situazione che spesso si crea nel passaggio della documentazione
tra la commissione, la prefettura o le questure o ancora le strutture da cui
provengono i ragazzi che fanno l’audione a Salinagrande. Abbiamo assistito come
gli ufficiali riescono a perdere i documenti dei migranti dopo l’audizione in
commissione; abbiamo constatato la negligenza e la strafottenza più assoluta,
con documenti messi sul tetto del pulmino o della auto che accompagna i
migranti alle audizioni, fare accomodare dietro i migranti e dopo qualche
minuto partire a razzo con i documenti svolazzanti fuori dal Cara (in questa
occasione abbiamo raccolto i documenti e consegnati ad un operatore del Cara
che ci ha assicurato che si sarebbe adoperato per consegnare i documenti che
per i migranti sono di vitale importanza)

Per
restare nel trapanese, per le notizie che riusciamo a raccogliere dal CIE di
Milo, la situazione è sempre più complicata con tentativi di fughe e relative
contromisure delle forze dell’ordine con azioni che per chi resta, perché non
ha tentato la fuga o perché non è riuscito nell’intento è devastante sia dal
punto di vista fisico che psicologico………..ma la voglia di libertà e troppo
forte e quindi proprio la scorsa settimana c’è stata una fuga di massa che ha
coinvolto 30 migranti che sono riusciti nell’intento. (nell’inferno di Milo
restano circa una sessantina di persone per lo più magrebini)

Anche
ad Agrigento le fughe non mancano……infatti la struttura ponte di Porto
Empedocle è ormai sempre piena e i numeri variano sensibilmente in base alle
fughe quotidiane che ormai da tempo avvengono……ultima in ordine di tempo una
fuga che ha coinvolto circa 170-190 migranti (quasi tutte di origine
sub-sahariana che non vogliono rilasciare le impronte digitali e quindi restare
“invisibili” per poter continuare il progetto migratorio che l’europa e
l’Italia vorrebbe bloccare)

Attualmente
nella tensostruttura ci sarebbero circa 28 migranti in maggioranza donne e
bambini (4 – 5 uomini), che probabilmente saranno spostati in un Cara (Mineo –
Trapani – Caltnissetta).

La Redazione di Borderline Sicilia Onlus