Caso Diciotti: sul voto sull’immunità a Salvini “si apra il conflitto di attribuzione innanzi alla Corte Costituzionale”

Comunicato stampa – Sabato 22 giugno 2019, nell’Aula delle Adunanze del Tribunale di Catania, si è tenuto il Convegno dal titolo “Diritto Contemporaneo: Il Caso Diciotti”, organizzato da Fucina Legale e Borderline Sicilia ONLUS.  Il convegno ha ripercorso la vicenda della nave della Guardia Costiera con a bordo 190 migranti rimasta attraccata al Porto di Catania per diversi giorni, per ordine del ministro dell’Interno Salvini.

Sono stati trattati gli aspetti di diritto internazionale riguardanti i soccorsi in mare (Prof. Fulvio Vassallo Paleologo), i profili penalistici (Avv. Leonardo Marino), le questioni di diritto costituzionale (Prof. Agatino Cariola) e le violazioni delle norme CEDU (Avv. Antonella Mascia). Sono state messe in luce le gravi violazioni di norme nazionali e internazionali connesse all’ordine di non far sbarcare i migranti.

La relazione del prof. Cariola ha posto l’accento sulla questione dell’autorizzazione a procedere negata dal Senato. Ripercorsa la storia dell’istituto dell’immunità parlamentare e le sue applicazioni, il relatore ha concluso che la formulazione della L.Cost. 1/89 applicata nel caso di specie per concedere l’immunità al ministro Salvini, sia contraria a fondamentali principi costituzionali, facendo rivivere l’istituto della “ragion di stato”, assolutamente estraneo alla nostra Costituzione, incidendo in senso negativo sul principio della separazione dei poteri. Il rimedio adottabile sarebbe quello di aprire un procedimento per conflitto di attribuzione innanzi alla Corte Costituzionale, la cui legittimazione sarebbe della Procura della Repubblica in quanto titolare dell’azione penale.

In un momento storico che vede l’immagine della magistratura macchiata dagli scandali che hanno messo in dubbio la sua indipendenza da settori economici e politici, l’avvio di un procedimento per conflitto di attribuzione sarebbe un segnale di riscatto dell’immagine della magistratura che rimetterebbe alla Corte Costituzionale un’importante questione afferente la divisione e l’autonomia dei poteri.

Il caso Diciotti rappresenta l’emblema di azioni governative ancora oggi in atto, perpetrate a scopo propagandistico sulla pelle di persone vulnerabili come sta accadendo in queste ore ai 36 naufraghi soccorsi dalla nave Sea Watch alle quali è negato l’approdo  in un porto sicuro da 12 giorni.

Sebbene il governo abbia cercato di legittimare attraverso il decreto sicurezza bis tali prassi governative, queste mantengono gravi profili di incostituzionalità e violazioni delle norme derivanti dai trattati internazionali e dalla CEDU.

 

Borderline Sicilia

Catania 24.06.2019