Newsletter SICILIAMIGRANTI – Maggio 2015

  • Continuano gli arrivi e le morti di cui non si vuole parlare
  • I “buchi neri” della macchina del’accoglienza pagati da chi non ha alternative
  • Le nuove decisioni della Commissione Europea: l’urgenza di scegliere da che parte stare
  • La Commissione paramentare su CARA e CIE in Sicilia: il centro di Mineo incompatibile con la dignità della persona
  • Osservatorio razzismo e xenofobia: aggressione ad un ragazzo senegalese a Scordia

CONTINUANO
GLI ARRIVI E LE MORTI DI CUI NON SI VUOLE PARLARE

Solo
nell’ultimo fine settimana di maggio sono circa 3600 i migranti arrivati a
Lampedusa e nei porti siciliani di Trapani, Palermo, Porto Empedocle, Augusta,
Catania e Pozzallo. Tra di loro anche 17 cadaveri. Alla luce delle recenti
decisioni della Commissione Europea, ci si chiede cosa aspetterà chi non può
fare altro che fuggire.

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/30/ancora-17-morti-e-migliaia-di-migranti/

Chi arriva in
Italia sperando di trovare la democrazia ed il rispetto per la vita umana, si
trova spesso solo persino nella morte. Oltre alle vittime delle stragi in mare,
sempre più numerose e ricordate solo all’indomani delle tragedie, sono tanti i
migranti che trovano la morte nel nostro paese quotidianamente e invisibili ai
più. E’ deplorevole l’ipocrisia di chi si affretta a chiamarli fratelli ma
preferisce dimenticare in fretta, per non comprendere le vere ragioni della
loro fuga e del loro stato attuale, così come la nostra parte di responsabilità
in quanto cittadini del mondo

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/i-morti-che-non-fanno-notizia.html#more

Fra i tanti
“morti invisibili” c’è anche il ragazzo pakistano deceduto dopo essere stato
travolto in bici sulla strada verso il Cara di Pian del Lago. Alla commemorazione
della sua scomparsa non era presente nemmeno un rappresentante delle
istituzioni, incuranti di tutte le corresponsabilità di un sistema che colloca
i centri in zone isolate e collegate soltanto da strade mal tenute. L’ennesimo
esempio di discriminazione tra persone di serie A serie B da parte di chi non
sembra per niente adoperarsi per i diritti e l’integrazione dei nuovi arrivati

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/morto-il-giovane-ragazzo-richiedente.html#more

L’uso di due
pesi e due misure sembra guidare anche il dibattito sul recupero del relitto e
dei corpi delle vittime dell’immane naufragio del 18 aprile. Per questo diverse
associazioni, tra cui Borderline Sicilia, lanciano un appello: permettere ai
parenti di commemorare i propri cari e dare loro una degna sepoltura;
riscostruire la dinamica del naufragio e denunciare gli organizzatori di questo
viaggio della morte

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/appello-affinche-sia-recuperato-il.html#more

I “BUCHI NERI” DELLA MACCHINA DELL’ACCOGLIENZA PAGATI
DA CHI NON HA ALTERNATIVE

Il sistema che
volta le spalle ai morti in mare, cerca intanto di riorganizzare la macchina
dell’accoglienza in modo molto precario. Aumentano i trasferimenti dei migranti
appena arrivati in altre regioni italiane, e si cerca una maggiore trasparenza,
da parte delle Prefetture, nell’assegnazione della gestione dei centri. Accade
così che nuove cooperative entrino a far parte del sistema di gestione delle
strutture, ma spesso senza aver nessuna esperienza e poche competenze in
materia di immigrazione, mentre le nuove Commissioni Territoriali iniziano i
lavori con una lentezza ed un ritardo ingiustificabili. Tutto questo a
discapito dei migranti che, abbandonati in un limbo senza sapere e potere
costruirsi un futuro, diventano prede sempre più appetibili per i mercati
illegali

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/i-corpi-in-fondo-al-mare-sono-fuori.html#more

I disagi per
la mancanza di fondi ed il ritardo nei rimborsi colpiscono Comuni e centri
d’accoglienza, che si trovano costretti ad effettuare drastici tagli. Molti gli
operatori che non vedono da mesi lo
stipendio, con ovvie ripercussioni sulla qualità del loro servizio, mentre troppo
spesso i migranti non arrivano a percepire nemmeno il pocket money previsto dalla
legge. Un effetto a catena che vede in gioco grandi interessi economici e lascia
i profughi,senza alternative, costretti
a pagare il prezzo più alto

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/chi-e-costretto-pagare.html#more

In questa
situazione di malagestione dei finanziamenti, di servizi erogati al minimo e di
mancanza di controlli, ha gioco facile chi vuole speculare. E’ il caso dei soci
dell’“Omnia Academy”, ente gestore di diversi centri di accoglienza
nell’agrigentino, tra cui quello di Favara. Proprio in quest’ultima struttura
sono scattate le indagini delle forze dell’ordine che hanno ipotizzato il reato
di associazioni a delinquere finalizzato al falso e alla truffa per alcuni soci
della ditta. Stando alle fonti, i gestori avrebbero omesso di comunicare
l’allontanamento di alcuni migranti dal centro, continuando a percepire somme
non dovute

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/26/falsificavano-il-numero-di-migranti/

Ben diversa è
invece la gestione di chi ha come obiettivo la tutela dei diritti e del
benessere dei migranti. La cooperativa Don Bosco 2000, che gestisce un Cas/Sprar
a Piazza Armerina, decide infatti di omologare al rialzo la qualità dei servizi
destinati ai suoi ospiti, puntando su una loro integrazione nel territorio circostante.
Tra tutte le difficoltà dovute alle inerzie e alla burocrazia del sistema, si
può e si deve quindi puntare ad una prima accoglienza dignitosa e favorire la piena autonomia di chi cerca con
fatica di rifarsi una vita

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/27/il-cassprar-di-piazza-armerina-gestito/

LE
NUOVE DECISIONI DELLA COMMISSIONE EUROPEA: L’URGENZA DI SCEGLIERE DA CHE PARTE
STARE

Le nuove
decisioni della Commissione Europea puntano sul potenziamento di Frontex e
sulla redistribuzione dei migranti stabilendo quote e criteri alquanto
discutibili. Rimangono solo vaghe le promesse di revisione del Regolamento
Dublino, mentre chi scappa prosegue il suo viaggio. In troppi prestano
attenzione solo saltuarimente alle disumane condizioni di fuga anche attraverso
l’Europa, e spesso solo per denunciare le deficitarie politiche europee,
dimenticando le pesanti responsabilità della “macchina dell’accoglienza”
italiana

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/15/una-scelta-di-liberta-che-non-si-puo/

Alcuni
eurodeputati hanno presentato un interrogazione parlamentare in merito agli
episodi che hanno visto coinvolti migranti costretti con l’uso della forza e
della corrente elettrica a rilasciare le proprie impronte al CPSA di Pozzallo
nel mese di aprile. Un gesto importante per far luce su una vicenda inquietante,
che dimostra quanto sia inattuale il Regolamento Dublino e spesso la sua
applicazione degeneri in episodi di violenza strutturale o esplicita

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/picchiati-con-lelettricita-il-caso.html#more

Ma la prima
risposta istituzionale a tutto ciò è l’apertura di una nuova sede di Frontex a
Catania. Un’azione che testimonia la volontà di ricorrere alla chiusura ed alla
militarizzazione della Sicilia e della fortezza europa, investendo fondi
preziosi in una città, come quella etnea, dove contemporaneamente le risorse
messe a disposizione per l’integrazione dei migranti continuano a diminuire.
L’appello di alcune associazioni per non dimenticare la necessità di un
cambiamento delle politiche migratorie internazionali e l’urgenza di istituire
un diritto d’asilo europeo

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/sede-frontex-vergogna-per-catania.html#more

LA COMMISSIONE PARLAMENTARE SU CARA E CIE
IN SICILIA: IL CENTRO DI MINEO INCOMPATIBILE CON LA DIGNITA’ DELLA PERSONA

La Commissione
parlamentare su Cara e Cie approda in Sicilia partendo dalla visita al Cara di
Mineo, il piu’ grande d’Europa. Proprio a Mineo, in occasione della
celebrazione del 1° maggio, un gruppo di antirazzisti ha organizzato un
assemblea con alcuni migranti, fuori dal centro. La diffidenza dei profughi e
la loro ritrosia nel parlare, testimoniano la difficoltà di portare alla luce
un sistema di ricatti e sfruttamento connesso alle condizioni di vita nel CARA,
che spesso i media locali tendono ad
ignorare

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/02/report-sul-1-maggio-al-cara-di-mineo/

In audizione
davanti alla Commissione parlamentare, i rappresentanti di MEDU, che lavorano
da mesi all’interno del Cara di Mineo, presentano un rapporto che segnala come
l’organizzazione ed il sovraffollamento del campo producano conseguenze letali
sulla vita dei migranti. In un centro con più di 4000 migranti, a fronte dei
2000 previsti, chi si trova in condizioni di vulnerabilità non può ricevere
un’assistenza adeguata. Il mancato rilascio dei documenti e la conseguente mancata
iscrizione al sistema sanitario nazionale, la lontananza da ogni centro abitato
e la necessità di passare il tempo in file interminabili per ogni cosa, sono
solo alcuni degli altri fattori che hanno ricadute sulle condizioni
psicofisiche dei migranti dopo il loro ingresso nel centro

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/25/audizione-di-medici-per-i-diritti-umani/

In visita con
la Commissione parlamentare, pure il deputato di Sel Erasmo Palazzotto, che
denuncia una situazione di totale inadeguatezza all’interno del Cara e chiede
una piena ed effettiva trasperenza sulla gestione amministrativa del centro

http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/26/cara-di-mineo-medici-e-deputati-in/

La sezione
siciliana dell’ASGI invia una lettera
alle istituzioni locali e nazionali chiedendo una verifica di tutte le
criticità ed omissioni presenti al Cara, nonché il ripristino della legalità nella
gestione e la sicurezza dei migranti ospitati, auspicando il ritorno ad un
modello di accoglienza diffusa, per piccoli numeri, che segua delle linee guida
uniformi a livello nazionale e sia garanzia di benessere e possibilità di
integrazione per i migranti

http://siciliamigranti.blogspot.it/2015/05/cara-di-mineo-violati-i-diritti-dei.html#more

OSSERVATORIO
RAZZISMO E XENOFOBIA:AGGRESSIONE AD UN RAGAZZO SENEGALESE A SCORDIA

A Scordia
(CT), un ragazzo senegalese attualmente alloggiato presso lo Sprar locale e’
stato accoltellato all’uscita di un locale notturno da sconosciuti, riportando
una ferita al volto e 19 punti di suturazione. All’origine dell’agguato sembra
esserci la richiesta di denaro da parte degli aggressori, in un evidente clima
di xenofobia e lacerazione del tessuto sociale dove disagi e frustrazioni sono
spesso riversate su chi è in una posizione più vulnerabile
http://www.borderlinesicilia.org/2015/05/26/scordia-19enne-senegalese-accoltellato/

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