Rapporto Osservatorio Immigrazione 2021

“La Sicilia non dimentica”.

La situazione dei migranti e dei rifugiati alle frontiere esterne dell’Europa.

Dal 2011 Borderline Sicilia porta avanti un progetto di monitoraggio dell’immigrazione in Sicilia, finanziato dalla Chiesa protestante in Renania (Germania), che si svolge in collaborazione con l`associazione tedesca borderline-europe, diritti senza frontiere.

Attraverso questo progetto, Borderline Sicilia ha creato un osservatorio dell’immigrazione in Sicilia che negli anni ha permesso di monitorare gli arrivi via mare, i centri di detenzione ed accoglienza – governativi e non – per migranti, nonché le prassi messe in atto dagli attori istituzionali e privati nel settore dell’immigrazione.

Borderline Sicilia ha strutturato un’attività capillare su tutto il territorio siciliano, avvalendosi di un network che coinvolge realtà di volontariato presenti sul territorio nelle province interessate, e della collaborazione di volontari provenienti da tutto il mondo.

Il Rapporto concernente le attività di advocacy, sensibilizzazione e di monitoraggio condotte dall’Associazione nel 2021 è ora disponibile sul nostro sito.

Abbiamo focalizzato l’attenzione su alcuni luoghi, vecchi e nuovi, in cui prevalgono, ancora, “malaccoglienza” e deprivazione dei diritti, effettuando monitoraggio presso gli hotspot di Lampedusa e Pozzallo, nei cosiddetti “Centri Covid”, aperti per la quarantena dei migranti, soprattutto famiglie e minori, e nel CPR di Pian del Lago (CL), che sempre più si delinea come centro strategico per la gestione delle migrazioni.

Abbiamo raccolto informazioni e segnalazioni sulle navi quarantena, denunciando più volte un sistema che, oltre a non garantire il rispetto dei diritti fondamentali delle persone ristrette, non risulta efficace ed efficiente nella protezione e prevenzione del contagio da Covid-19.

Come ogni anno, ci siamo recati a Cassibile (SR) e a Campobello di Mazara (TP) per monitorare ciò che avviene ai braccianti che vi lavorano durante la raccolta delle patate e delle olive, e abbiamo seguito diverse storie di disagio abitativo, sfruttamento lavorativo e caporalato. A Campobello, siamo stati testimoni impotenti della morte di un lavoratore stagionale, l’ennesimo negli ultimi anni, che, per riscaldarsi con mezzi di fortuna, ha preso fuoco.

Oltre al monitoraggio dei naufragi nel Mediterraneo per proseguire il lavoro di memoria attiva, si è promosso un lavoro di supporto alle famiglie delle vittime, attivando un canale di comunicazione tra Tunisia e Sicilia.

Le denunce del 2021 hanno riguardato anche quell’economia che finanzia gruppi che fanno business con la malaccoglienza, con l’innalzamento dei muri, la costruzione di pregiudizi, con la corsa alla difesa delle frontiere europee.

 

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