Caltanissetta: 100 migranti di “Pian del Lago 2” trovano finalmente ospitalità in strutture di accoglienza

Nelle ultime settimane quasi un centinaio dei
migranti che da mesi vivono negli accampamenti di Pian del Lago, ha finalmente
trovato collocamento in una delle strutture di accoglienza recentemente
convenzionatesi con la Prefettura. Nonostante alcuni nuovi arrivi, negli
accampamenti è visibile il notevole calo delle presenze.

Abbiamo
visitato una delle struttura di accoglienza in questione: l’albergoAlessi”
di Mazzarino, sito nel centro del Paese, dove sono stati collocate 30
persone. Il titolare ha mostrato l’intenzione di gestire l’ accoglienza in modo
adeguato: ha chiesto consulenza all’associazione “ I Girasoli” che da anni
gestisce in maniera virtuosa un progetto Sprar nel medesimo comune, ha munito
il centro di un mediatore culturale. Ha, inoltre, attivato un corso di italiano
che, per inciso, non è previsto come servizio dalla convenzione stipulata con
la prefettura. Ma come spesso accade, la riposta alle esigenza primarie dei
migranti e al loro bisogno di autodeterminazione è affidato essenzialmente alla
sensibilità dei gestori!

Fra le strutture individuate dalla prefettura di
Caltanissetta ve ne era una anche nel comune di Mussomeli, la quale avrebbe dovuto
ospitare decine di richiedenti asilo. Ma é accaduto che alcuno si sia
preoccupato di informare della stipula della convenzione tra Prefettura ed ente
gestore il sindaco, ne’ l’intera cittadinanza. Pertanto, quando la notizia è
trapelata, la protesta da entrambe le parti non si è fatta attendere,e,
addirittura, la struttura individuata è stata dichiarata inagibile dal primo cittadino, il quale, in un comunicato,
si è espresso in questi termini:“Mi
dicono che gli immigrati verranno ospitati nell’ex molino dell’Annivina: ciò è
impossibile perché la struttura, su stessa ammissione della proprietaria, non
ha alcun requisito, anzi è stato dichiarato inagibile (…)”
e continua: “Ho scritto al prefetto che è una
persona verso cui nutro profonda stima, per chiedere notizie più certe su
quello che per il momento rimane confinato come vox populi.(…). E poi credo che
prima di prendere una decisione di questo genere, bisognerebbe coinvolgere
l’Amministrazione, sentire la popolazione ed informarla. Temi di questo genere
vanno affrontati e decisi con i cittadini, non è possibile dall’oggi al domani,
senza alcun coinvolgimento, inviare degli immigrati in una struttura tra
l’altro inidonea ad accoglierli”.

La reazione dei cittadini sembra esser ancor
meno diplomatica e , sul quotidiano locale “Il fatto nisseno” del 5 dicembre scorso, in un articolo intitolato “Un centro immigrati
a Mussomeli, scoppia la rivolta sul web”,
vengono citati i seguenti
commenti: I mussomelesi vogliono lavoro e aiuti economici, non un
aggravamento della loro condizione con una nutrita presenza di altri
disperati”. “La sicurezza dei cittadini dove la mettiamo?”. “Questi non portano
niente di buono”. “Bisogna organizzarsi e preparare una manifestazione di
protesta e una raccolta di firme-
si legge in un post su Facebook. “Non
si tratta di razzismo, che è l’espressione del cervello umano ridotta ai minimi
termini. L’unica razza che conosco è quella umana, ma la situazione di grave
crisi economica e sociale del Paese non ce lo consente”. http://www.ilfattonisseno.it/2013/12/un-centro-immigrati-a-mussomeli-scoppia-la-rivolta-sul-web/

La strada per una Mussomeli
multiculturale sembra essere senz’altro lunga, ma probabilmente attraverso una
puntuale informazione e un’opera di mediazione sarebbe stato possibile
attenuare i consueti “allarme invasione” e i toni xenofobi che seguono ad
interventi di inserimento del genere. Ad ogni modo, sembra che la convenzione
con il centro di Mussomeli non sarà attivata e che la Prefettura stia lavorando
per cercare altre strutture. Nel frattempo, come sempre, a pagare le
conseguenze di questo incidente diplomatico sono, ancora una volta, i migranti
costretti a continuare a vivere sotto le stelle in pieno inverno.

Giovanna Vaccaro

Borderline Sicilia Onlus