Sbarco a Pozzallo. Arrivano anche i superstiti della strage di Lampedusa

Corriere di Ragusa – Mentre il mondo si interroga sulle stragi di Lampedusa e
Sampieri, la città di Pozzallo accoglie altri migranti siriani. Nella notte,
così come di giorno. Due gli sbarchi in poche ore. Uno alle ore 3, orario
notturno. Ottanta persone provenienti da Lampedusa (alcuni sono facenti parte
della tragica vicenda del barcone affondato) sono giunti nella città rivierasca
nel cuore della notte. Giunti a Porto Empedocle e successivamente trasferiti in
provincia di Ragusa. Negli occhi ancora il dramma della tragedia vissuta in
prima persona. Qualcuno ha chiesto da mangiare, gli altri, affaticati, hanno
chiesto di andare a dormire.

Diverso l´altro sbarco che si è verificato
all´una circa. Un barcone a largo delle coste iblee è stato intercettato da una
motovedetta della Capitaneria di porto. Sono 61 i migranti siriani che sono
giunti sulla terraferma, grazie anche all´ausilio di un rimorchiatore. Sia per
lo sbarco notturno, sia per quello delle ore 13, c´è da registrare che sono
interi nuclei familiari a giungere nel sud-est siciliano. Uomini con al seguito
mogli e figli. I migranti giunti un´ora dopo mezzogiorno stanno tutti bene. Non
hanno intenzione di fermarsi, come ci riferiscono alcuni volontari della
Protezione Civile. Così come sabato scorso si era assistito ad un esodo di massa
di circa 100 persone, non è escluso che i siriani giunti ieri a Pozzallo possano
scegliere di abbandonare il centro di prima accoglienza per continuare il loro
percorso.

Il dato, estremamente parziale visti continui abbandoni,
dovrebbe aggirarsi attorno alle 230 unità, ospiti del centro di prima
accoglienza. A questo dato bisogna aggiungere che una sessantina di migranti
saranno trasferiti in giornata presso altre sedi.

E a proposito di sedi
dove ospitare i migranti, anche il vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò è
favorevole, così come il Santo Padre, ad aprire i luoghi di culto ai migranti.
Aprire i conventi chiusi alla solidarietà per farsi “esploratori della
misericordia”, “predicatori itineranti”. E´ l´appello lanciato dal vescovo di
Noto che, a conclusione del convegno pastorale diocesano, ha esortato a creare
“comunità di parrocchie realmente missionarie – ha detto – capaci di esprimersi
sulla scena della storia come porte aperte agli ultimi e alla solidarietà e a
mettersi in ascolto obbediente agli appelli di Papa Francesco”. E, dunque, il
vescovo ribadisce le parole del Papa “apriamo i conventi chiusi alla
solidarieta´” a cominciare dal seminario diocesano.

Infine, il sindaco di
Pozzallo, Luigi Ammatuna, torna a farsi sentire. Il primo cittadino ha ribadito
che mancherebbero pochi giorni all´ottenimento della somma del 2011 riguardo gli
sbarchi, così come promesso dal Prefetto di Ragusa in un riunione di parecchie
settimane addietro. Il comune di Pozzallo deve ancora introitare qualcosa come
700 mila euro circa per cibo ed indumenti forniti ai quasi 2 mila e 500 migranti
giunti solo nel 2013. Una cifra che permetterebbe di salvare dal fallimento
alcune ditte fornitrici di derrate alimentari e abbigliamento, le stesse che non
vedono un centesimo da tempo immemore.